8. Gestione del Portafoglio: Consigli su Broker, Robo Advisor e Consulenti Finanziari

di Andrea Stevani

7/28/20245 min read

two men in suit sitting on sofa
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Nel post precedente abbiamo analizzato tutto ciò che serve sapere per scegliere i migliori ETF da inserire nel proprio portafoglio.

Ma adesso, cosa dovrei fare?

Hai tre possibilità:

  1. Aprire un conto titoli presso un broker online e gestire autonomamente il tuo portafoglio di investimenti.

  2. Se non ti senti sicuro a farlo da solo, come già ripetuto, evita la banca e utilizza un Robo Advisor.

  3. Rivolgiti a un consulente finanziario indipendente, pagando una tariffa annuale a un esperto non affiliato a banche o istituti finanziari, che ti farà da tutor e ti aiuterà a investire senza conflitti di interesse.

1. Broker Online

Se hai deciso di seguire questa strada, ci sono due opzioni:

  • Scegliere una banca online che offre il servizio di conto titoli, necessario per acquistare e vendere azioni, obbligazioni, ETF, ecc.

  • Affidarti a un broker specializzato in trading online.

La principale differenza tra queste due opzioni risiede nella natura e specializzazione dei servizi offerti.

  • Banche online con servizio di conto titoli: oltre ai servizi bancari tradizionali come conti correnti, carte di credito e prestiti, queste banche offrono anche conti titoli per comprare e vendere azioni, obbligazioni, ETF e altri strumenti finanziari. Ideale per chi cerca una piattaforma unica per gestire sia le operazioni bancarie che gli investimenti.

  • Broker specializzati in trading online: si tratta di piattaforme dedicate esclusivamente al trading online, con una gamma più ampia di strumenti e funzionalità specifiche come grafici avanzati, analisi tecnica e strumenti di gestione del rischio.

Dal punto di vista fiscale, inoltre, le banche italiane fungono generalmente da sostituto d'imposta, calcolando e pagando le tasse sui guadagni di capitale e sui redditi di investimento per conto del cliente. Questo semplifica la gestione fiscale per l'investitore. Quando vendi un titolo e realizzi un guadagno, devi dichiararlo al fisco italiano e pagare il 26% di tasse sul capital gain. Come sostituto d'imposta, la banca gestisce tutto: calcola le imposte, trattiene gli importi dovuti e paga le tasse.

I broker specializzati, invece, soprattutto quelli esteri, difficilmente agiscono come sostituto d'imposta. In questi casi, il cliente deve calcolare e pagare autonomamente le imposte sui guadagni di capitale e sui redditi di investimento, dichiarando i guadagni nella dichiarazione dei redditi.

Molti broker, comunque, forniscono una reportistica fiscale per facilitare la dichiarazione dei redditi, o eventualmente per il commercialista.

Se già possiedi conti correnti in banche tradizionali e non desideri aprirne un altro, puoi scegliere di affidarti a un broker. Avrai una piattaforma di trading senza i servizi bancari tradizionali.

Il grande vantaggio dei broker è che solitamente addebitano commissioni molto basse per ogni transazione (acquisto o vendita di titoli), e ci sono broker che offrono trading a commissioni zero.

Gli svantaggi includono:

  • Mancanza di piani di accumulo automatici, quindi dovrai aggiungere liquidità ogni mese se desideri fare versamenti mensili; fortunatamente questo non vale per tutti i broker presenti sul mercato.

  • Non operano come sostituto d'imposta, quindi dovrai rendicontare le tue operazioni nella dichiarazione dei redditi e pagare le tasse sulle plusvalenze.

Personalmente, ho scelto di utilizzare Scalable Capital.

Perché?

Come riportato da QualeBroker, Scalable Capital è una piattaforma di risparmio tedesca recentemente entrata nel mercato italiano. Con sede a Monaco di Baviera e uffici a Berlino e Londra, serve oltre 600.000 clienti e gestisce più di sei miliardi di euro.

Fondata nel 2014 dai co-CEO Erik Podzuweit e Florian Prucker (entrambi ex banchieri di Goldman Sachs), Scalable Capital consente di investire autonomamente in azioni, ETF, fondi di investimento e criptovalute. Gli investitori possono negoziare questi prodotti manualmente o impostare piani di risparmio, noti come Piani di Accumulo del Capitale (PAC), che permettono acquisti automatici e periodici con versamenti mensili (o non) prestabiliti.

Semplice, intuitivo e automatizzato; uno strumento efficiente per chi vuole investire i propri risparmi passivamente.

Come più volte ripetuto in questo blog, ti parlo solo di ciò che ho provato e testato con i miei soldi.

Esistono moltissimi broker, e Scalable Capital è solo uno dei tanti.

2.Robo Advisor

Sono piattaforme che automatizzano i tuoi investimenti utilizzando un algoritmo basato sui tuoi obiettivi e sul tipo di portafoglio in cui vuoi investire.

Uno dei più noti in Italia è Moneyfarm.

Dopo la prima fase di registrazione, dovrai scegliere tra vari portafogli offerti dalla piattaforma, dal più conservativo (solo ETF obbligazionari) al più aggressivo (75% ETF azionari).

Dopodiché, dovrai investire i tuoi soldi nel portafoglio più adatto a te, sia con importo secco sia con piano di accumulo, a tua discrezione.

Niente di più semplice.

Quali sono gli svantaggi?

Il servizio, ovviamente, non è gratuito.

Fino a 200.000 € di investimento, paghi circa l’1% di commissioni all’anno (sicuramente meno del 2-3% chiesto dai fondi comuni di investimento a gestione attiva, ma comunque significativo).

C'è, poi, un altro tema.

Il servizio offerto da un Robo Advisor è una gestione patrimoniale.

Per legge, pertanto, chi usa questo servizio è tenuto a pagare annualmente le tasse sulle plusvalenze, ovvero sulla differenza tra il capitale a inizio anno e il suo valore a fine anno (se positivo).

Questa cosa non succederebbe se investissi direttamente in ETF, perché saresti tenuto a pagare le tasse solo quando vendi effettivamente delle quote e realizzi dei guadagni.

Finché non vendi, il tuo capitale continua a crescere grazie all’interesse composto.

Il problema di affidarsi ad un Robo Advisor, quindi, è che ogni anno trattiene una parte del tuo capitale per questa ragione fiscale.

Mi spiego.

Quando investi tramite un Robo advisor, le tasse possono essere addebitate annualmente a causa di vari motivi, il principale è il Ribilanciamento del Portafoglio.

I Robo advisor spesso effettuano ribilanciamenti periodici del portafoglio per mantenere l'allocazione degli asset in linea con il profilo di rischio e gli obiettivi dell'investitore. Ogni operazione di vendita e acquisto durante questi ribilanciamenti può generare una plusvalenza o una minusvalenza, che viene tassata secondo le regole fiscali del paese di residenza.

D'altra parte, quando investi direttamente in ETF, paghi le tasse solo al momento della vendita per le varie ragioni già viste nella Parte 7.

Il ribilanciamento, pertanto, non c'è, a meno che non decida tu di vendere titoli per acquistarne degli altri.

Ricorda: Se non vendi, non c'è nessuna plusvalenza realizzata da tassare.

3. Consulente Finanziario Indipendente

Un consulente indipendente è iscritto all’albo dell’OCF (Organismo di Consulenza Finanziaria) e, diversamente dal consulente bancario, per legge, non può appartenere a nessuna società che emette prodotti di investimento.

Qual è il vantaggio?

In primo luogo, non deve venderti nulla; il suo unico obiettivo è aiutarti a ottenere il miglior risultato possibile rispetto ai tuoi obiettivi. Ogni anno rinnovi la collaborazione e paghi la sua parcella.

Come per il Robo Advisor, anche il consulente indipendente ha un costo annuo dell’1% sul capitale investito. Tuttavia, a mio avviso, ci sono grandi differenze.

  • Il consulente è dedicato a te al 100% e ti segue sotto vari aspetti, non limitandosi solo al portafoglio di investimenti.

  • Non c'è la problematica fiscale della gestione patrimoniale. Anzi, il consulente può consigliarti le scelte migliori per risparmiare sulle imposte.

Inoltre, ti aiuterebbe a fare il punto sulla tua situazione patrimoniale, risparmi e pensione.

Qual è lo svantaggio?

Tipicamente, i consulenti chiedono una commissione minima per patrimoni contenuti.

Generalmente, per patrimoni inferiori ai 30/40 mila euro, potrebbe essere richiesta una fee annua di circa 500 euro.

Quindi, se pensi di fare un Piano di Accumulo da 100 euro al mese, non vale la pena investire 500 euro all’anno.

Investiresti 1.200 € in un anno (100€ x 12 mesi), di cui 500 € li lasceresti al consulente finanziario (ben il 41,6 % del tuo investimento).

Capisci bene che il gioco non vale la candela.

Con questo post ho voluto darti tutte le informazioni di base che ti servono per iniziare a muoverti nel mondo degli investimenti.

Nel prossimo post, affronteremo un tema cruciale legato all'investimento: la paura di investire.

Esamineremo le ragioni di questa paura e i metodi per superarla, affinché tu possa investire con maggiore fiducia e tranquillità.

Sarà un post ideale per tutti coloro che, seguendo Finanza Personale Consapevole, hanno compreso i fondamenti essenziali della finanza personale e hanno realizzato l'importanza di iniziare a investire ora, a causa delle incertezze economiche del nostro paese e dell'inflazione che sta erodendo il potere d'acquisto del nostro stipendio.

Tuttavia, nonostante questa consapevolezza, provano ancora timore nel trasferire i loro soldi da quel posto tanto sicuro chiamato conto corrente.

A presto,

Andrea