13. Gestione delle Finanze Personali: Tutto Quello che Devi Sapere in un Unico Post

di Andrea Stevani

9/1/20246 min read

Il traguardo di oggi?

Creare un unico post che racchiuda tutte le informazioni necessarie per prendere il controllo delle proprie finanze personali, pensato per chi non sa da dove iniziare, è incredibilmente pigro e spera di trovare tutte le risposte in un solo post.

L’obiettivo è di permetterti di impostare tutto in modo corretto e cercare di raggiungere i seguenti risultati:

  • Incrementare i tuoi risparmi in modo significativo grazie al potere dell’interesse composto.

  • Accumulare abbastanza ricchezza per raggiungere il tuo livello personale di libertà finanziaria.

  • Assicurarti una sicurezza previdenziale per goderti la vita durante gli anni della pensione.

Cominciamo.

Passo 1

Apri un file Excel e crea un budget delle tue spese familiari ricorrenti. Ricorda che mutuo, affitto, auto e cibo probabilmente rappresentano la maggior parte delle tue spese mensili.

Considera poi quanto spendi mediamente in bollette per luce, gas e tasse, abbonamenti, spese mediche ricorrenti, abbigliamento e altre spese varie.

L’obiettivo è creare categorie di spesa (cluster) e assegnare a ciascuna una certa somma mensile del tuo reddito.

Se le tue spese non sono ricorrenti e variano di mese in mese, ti consiglio di mettere da parte il budget e concentrarti sul monitoraggio delle tue spese mensili.

Ad esempio: se guadagni 1.800 € al mese, prima di tutto stabilisci quanto vuoi destinare al risparmio (l’ideale sarebbe tra il 15% e il 20%; se riesci a risparmiare di più, meglio). Supponiamo che tu possa risparmiare il 20%, ovvero 360€; questo significa che avrai a disposizione 1.440 € (1.800€ - 360€) al mese per le tue spese.

Ricorda: stabilisci prima quanto risparmiare e poi pianifica le tue spese, non viceversa.

Passo 2

Crea un Fondo di Emergenza.

Se, ad esempio, spendi in media 2.000 € al mese, la prima cosa da fare è mettere da parte un importo equivalente a 6-12 mesi di spese, quindi tra 12.000€ e 24.000€ dovrebbe essere sufficiente.

Questo fondo ti sarà utile per coprire spese impreviste (come un guasto all’auto, la perdita del lavoro o spese sanitarie impreviste).

Ricorda: deposita questo importo in un conto separato da quello che usi per le spese quotidiane; in questo modo eviterai di utilizzarlo senza rendertene conto.

Puoi considerare l’idea di metterlo in un conto deposito svincolabile o in un fondo monetario (ne parlerò in un post dedicato), così da ottenere anche un piccolo rendimento.

Passo 3

Fai attenzione all'accumulo di debiti.

Mi riferisco alle rate dell’auto, della moto, ai finanziamenti per acquisti costosi e così via... gli interessi tendono ad essere piuttosto elevati, soprattutto in questo periodo di tassi di interesse alti.

Quindi, prima di iniziare a investire, cerca di estinguere questi debiti, poiché è difficile che il rendimento dei tuoi investimenti possa compensare interessi del 7-8%.

Se invece hai finanziamenti a tasso zero, il problema è meno rilevante; tuttavia, in generale, l'assenza di debiti (escluso il mutuo) è un requisito fondamentale per la gestione delle tue finanze personali.

Passo 4

Investi il prima possibile, quanto più possibile e per il maggior tempo possibile.

Perché dovresti investire?

Prima di tutto, l’inflazione erode annualmente il valore dei tuoi soldi. Quindi, tenerli in banca significa accettare una perdita certa (calcola una svalutazione annua del 2-3%).

Inoltre, se non investi i tuoi risparmi, questi non cresceranno, e chi non vorrebbe vederli aumentare?

Vediamo le opzioni a tua disposizione.

Opzione 1

Se non vuoi occuparti della gestione e non ti interessa cosa succede ai tuoi soldi, la scelta più comune è quella di affidarsi a una banca e al suo consulente, che ti comporrà un portafoglio bilanciato di azioni e obbligazioni attraverso fondi comuni d’investimento.

In vari post ho spiegato perché questa non è la soluzione ideale.

Per due motivi principali:

Da un lato, i fondi comuni d’investimento offerti dalle banche hanno costi mediamente alti: intorno al 2% per quelli azionari e circa l’1% per quelli obbligazionari; a cui spesso si aggiungono costi di ingresso, uscita, performance e una commissione per il consulente.

Dall’altro, ricorda che su orizzonti temporali lunghi, i fondi attivi tendono ad avere performance inferiori rispetto alla media di mercato.

Opzione 2

Utilizza un Robo Advisor (uno dei più diffusi in Italia è MoneyFarm).

Ti verranno proposti diversi portafogli preconfezionati (composti solo da ETF), dal più conservativo, prevalentemente obbligazionario, al più aggressivo, prevalentemente azionario.

Ripetiamo ancora una volta.

Gli ETF sono fondi comuni a gestione passiva che replicano la performance di un benchmark specifico.

Se hai letto i post precedenti, saprai già che questi fondi hanno costi molto bassi (una commissione annua intorno allo 0,2-0,3%) e replicano l’andamento di interi indici di azioni, obbligazioni, materie prime, ecc.

Sono estremamente trasparenti: il KIID ti permette di sapere cosa contiene ogni ETF, la composizione, l’esposizione geografica e settoriale, ecc.

Sono molto liquidi, poiché sono scambiati in borsa, quindi puoi liquidare i tuoi investimenti in qualsiasi momento.

Inoltre, a lungo termine, hanno dimostrato di offrire rendimenti superiori rispetto ai fondi gestiti attivamente.

Tornando a noi.

Il Robo Advisor ti permette di scegliere il tuo profilo di rischio, ti consiglia il portafoglio più adatto alle tue caratteristiche, tu investi tutto insieme (PIC) o tramite un Piano di Accumulo (PAC), e al resto pensa lui. Il tutto a un costo medio di poco più dell’1% all’anno.

Opzione 3

Apri un conto titoli presso una banca online o utilizza un broker a basso costo come Scalable Capital, Degiro, ecc., e crea il tuo portafoglio in autonomia.

Una volta completati i primi tre passi, stabilisci l’orizzonte temporale dei tuoi investimenti. Se pensi a lungo termine, puoi orientarti verso un portafoglio principalmente azionario; al contrario, se preferisci un approccio più cauto, potrebbe essere sensato mantenere una maggiore quota di fondi obbligazionari.

Per maggiori informazioni, ti consiglio di rileggere le sezioni precedenti.

Un discorso simile vale per il tuo atteggiamento nei confronti del rischio. Se ti preoccupi ogni volta che il mercato scende, opta per un portafoglio con rendimenti attesi più bassi ma meno volatile, generalmente composto da una maggiore quota di obbligazioni. Se invece ti senti a tuo agio con la volatilità, puoi puntare sull’azionario, consapevole che a lungo termine potresti ottenere rendimenti superiori, ma con una maggiore esposizione ai rischi.

Inizia magari con un ETF azionario globale, come uno che replica l’indice MSCI World o All Country; e considera un ETF obbligazionario Aggregate europeo, che include un mix di obbligazioni governative e corporate con scadenze diversificate. Assegna il peso giusto a ciascun ETF in base ai passaggi precedenti e, man mano che il tuo patrimonio cresce, valuta se aggiungere altri ETF.

Ricorda: inizia con soluzioni semplici.

Persino Warren Buffet ha consigliato un portafoglio composto da soli 2 ETF. In un'intervista rilasciata a Anthony Robbins e pubblicata nel suo libro “Soldi. Domina il gioco”, Buffet ha svelato che il suo portafoglio prevede solo due asset class: azioni e obbligazioni, con una composizione specifica del 90% in azioni americane, preferibilmente un ETF S&P 500, e il 10% in obbligazioni governative a breve termine.

Almeno una volta all’anno, controlla i tuoi investimenti e, se una classe di asset è cresciuta molto rispetto alle altre, ribilancia il portafoglio. Ad esempio, se hai iniziato con il 60% in azioni e il 40% in obbligazioni, e alla fine dell’anno le azioni sono aumentate di valore più delle obbligazioni, potresti ritrovarti con un portafoglio composto dal 70% di azioni e dal 30% di obbligazioni. A quel punto, puoi acquistare più ETF obbligazionari per riequilibrare, oppure vendere un po' di ETF azionari (opzione meno conveniente per via della tassazione sul capital gain).

Come si acquista un ETF?

Accedi al conto titoli del tuo broker o banca online, cerca il prodotto desiderato inserendo il codice ISIN o il Ticker, indica il numero di quote che vuoi acquistare, conferma l’ordine e, in pochi secondi, sarai proprietario del tuo ETF.

Se non sei sicuro su cosa acquistare, puoi consultare il sito JustETF, già menzionato in precedenza. Cerca un indice, come l’S&P 500, nella barra di ricerca, e troverai tutti gli ETF che lo replicano, con dettagli su caratteristiche, costi, dimensioni, ecc.

Ricorda: privilegia ETF con bassi costi di gestione e ampie dimensioni.

Se preferisci automatizzare il tutto, puoi scegliere un broker che ti consente di impostare un Piano di Accumulo (PAC) automatico. In questo caso, basta configurare il tuo portafoglio di ETF, impostare la quota mensile da destinare al PAC, definire come suddividere l’importo tra i vari ETF (se ne hai scelti più di uno), e il sistema farà il resto.

Opzione 4

Se non ti senti pronto per gestire tutto da solo, ma al contempo non vuoi pagare commissioni eccessive alle banche o non ti entusiasmano i Robo Advisor, puoi considerare di affidarti a un consulente indipendente, che ti addebiterà una tariffa fissa annuale. Sicuramente costerà più del fai-da-te, ma è un investimento nella tua educazione finanziaria e soprattutto nella tua tranquillità.

Passo 5

Mentre continui a lavorare, risparmiare e investire, è fondamentale che tu ti occupi anche della previdenza complementare. Se sei un lavoratore dipendente, considera il fondo chiuso della tua categoria per destinare il TFR e eventuali contributi aggiuntivi, beneficiando così delle rilevanti agevolazioni fiscali.

Fine.

Non mi stancherò mai di ripeterlo: investire comporta un rischio di perdita o di guadagni inferiori alle aspettative, ma non investire significa accettare la certezza che il valore dei tuoi soldi sarà eroso dall’inflazione.

Dai ai tuoi risparmi la possibilità di garantirti una vita finanziariamente più serena e gratificante.

A presto,

Andrea